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PONTECAGNANO FAIANO CORRE CON ANASTASIO PER IL RINNOVO DEL CONSIGLIO PROVINCIALE

Gennaro Gero Giacca

L’8 gennaio si voterà per il rinnovo del Consiglio Provinciale di Salerno. Ad esprimersi saranno chiamati i soli sindaci e consiglieri comunali che eleggeranno, tra loro stessi, i rappresentanti di Palazzo S. Agostino. Dalla composizione delle liste, dalle dichiarazioni e dalle polemiche tra i vari candidati, si intuisce che le Province, seppur svuotate di contenuti e competenze, sembrano conservare grande interesse di visibilità per quanti si danno battaglia per assicurarsi un seggio. La bocciatura referendaria della riforma costituzionale ha finito per creare, come facilmente prevedibile, un grande caos istituzionale tra gli Enti Locali; tuttavia il principio indicato nella ipotesi di riforma del Senato, quello della rappresentanza territoriale, resta intatto nel sistema elettorale provinciale e si dovrebbe dunque ipotizzare che, nella scelta dei “grandi elettori”, soprattutto i sostenitori della riforma Renzi-Boschi, esso venga rispettato e perseguito. La nostra Città è rappresentata, in questa competizione, dal solo Consigliere Comunale Antonio Anastasio che, peraltro, vanta una corposa esperienza sui banchi di Palazzo S. Agostino iniziata nel 2004, nominato, nel 2008, Presidente della IV Commissione Consiliare Provinciale Lavori Pubblici – Viabilità – Trasporti. E’ dunque auspicabile che, al netto delle preferenze personali che riuscirà a rastrellare tra i suoi colleghi della provincia, Anastasio possa raccogliere, nell’urna, l’unanimità di quelli che siedono con lui, Sindaco compreso, sui banchi del Consiglio Comunale di Pontecagnano. Ipotesi impegnativa questa, ancorché coraggiosa e coerente, che dovrebbe sancire e sottolineare lo spirito di collaborazione fattiva da tutti, maggioranza ed opposizione, lungamente sostenuta e sollecitata in ambito locale. Il rischio che l’Amministrazione Provinciale possa ridursi ad una pletora composta dai sindaci confinanti maggiormente ammanigliati alle segreterie politiche che contano è infatti altissimo e il campanilismo partitico la farebbe da padrone in una Provincia, qual è quella di Salerno, già pesantemente condizionata e, di fatto, immobilizzata dagli ordini di una scuderia situata a 54 km di distanza. La nostra Città non può permettersi ulteriori concessioni di vassallaggio politico, essa deve ritrovare urgentemente la propria identità territoriale smarrita e l’unità intorno al prioritario interesse pubblico. Può farlo l’8 gennaio, se non attraverso il popolo, privato del diritto di voto, quantomeno affidandosi al senso di responsabilità dei propri Consiglieri Comunali, chiamati questa volta ad un voto unitario che testimoni, nei fatti, il loro attaccamento a Pontecagnano Faiano così spesso conclamato. La città ne trarrà le logiche conseguenze politiche.